Il divario di genere negli investimenti è l’altra faccia del ben noto divario di genere o gender gap.
Solo il 26% delle donne, infatti, è attiva negli investimenti.
Eppure le donne sono finanziariamente più intelligenti e ottengono risultati sorprendenti in ambito finanziario. Inoltre detengono, secondo il Credit Swisse Resarch Institute, il 40% della ricchezza mondiale.
Perchè, allora, questo gap?
Gender investing gap e gender gap: due facce della stessa medaglia
Da una parte il divario di genere e dall’altra il divario di genere legato agli investimenti. Entrambe strettamente connessi e interdipendenti.
La conseguenza è, evidentemente, che il gender investing gap esiste perchè esiste il gender gap.
Numerosi studi condotti dimostrano, infatti, che le motivazioni principali alla base del divario di attitudine negli investimenti siano legate alle condizioni sociali di partenza delle donne. Ma anche alla mentalità prevalente.
Il gentil sesso
- Guadagna meno ( circa14000 euro in meno mediamente all’anno ). Meno risorse si traducono in minori investimenti.
- Lavora meno. Le donne, infatti, sono più esposte a disoccupazione e part-time. La recente pandemia ha confermato questa tendenza
- E’ soggetto a pregiudizi socio-culturali e vittima di una concezione ancora patriarcale della società
- Ha una minore educazione finanziaria
Tuttavia, gli stessi studi evidenziano che persistono abitudini e tendenze che contribuiscono ad allontanare il mondo femminile da quello della finanza. Sul campione di donne intervistate, la maggior parte ha riferito
- una minore o scarsa padronanza del settore finanziario rispetto a gli uomini legata allo scarso interesse per l’argomento
- una forte tendenza a delegare la gestione del denaro ad altri ( in particolare al marito/ compagno)
- disagio o paura quando si tratta di investire.
Per contro, un ultimo dato rimescola le carte in tavola.
Le ricerche dimostrano che il 26% della popolazione femminile attiva nel modo finanziario ottiene risultati nettamente superiori rispetto ai colleghi uomini. Ciò sarebbe dovuto non solo ad una più rilevante intelligenza finanziaria ma anche alla cautela negli investimenti.
A questo si sommano
- Maggiore inclinazione alla pianificazione
- Capacità di non prendere decisioni affrettate
- Atteggiamento più conservativo
- Aspettative più realistiche
- Grande capacità di diversificazione negli investimenti
Ma, allora, siamo certi che il divario di genere negli investimenti sia legato solo alle condizioni socio-culturali?
Donne finanziariamente insicure e divario di genere
Noi donne, vittime o non vittime della pervasiva cultura patriarcale e della disparità salariale, continuiamo, erroneamente, a pensare che gli uomini siano meglio equipaggiati di noi per gestire le finanze.
Un autogol a tutti gli effetti.
Questo è dovuto al fatto che dobbiamo sempre sentirci più di un esperto per essere sufficientemente competenti. Ammetto che, in questo, la società e la nostra cultura non ci ha certo aiutate! Ma nemmeno noi, d’altra parte, siamo state indulgenti con noi stesse.
Il risultato è che, rincorrendo la “conoscenza perfetta”, allontaniamo il momento del “salto” e alimentiamo un’insicurezza del tutto infondata.
Ciò affiancato alla pessima abitudine di delegare i compagni nelle decisioni finanziarie e lo scarso interesse in materia, spiega la poca propensione agli investimenti.
La domanda, quindi, sorge spontanea.
Quanto, in realtà, è il divario di genere a pesare sul gender investing gap e quanto, invece, siamo proprio noi stesse ad auto-sabotarci?
Sono convinta che entrambe le componenti concorrano in egual misura.
Tuttavia una cosa è certa.
Possiamo fare molto per ridurre il divario di genere negli investimenti. Tempestivamente e in autonomia.
Inizia subito!
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Come possiamo ridurre il gender investing gap
Prima di tutto cambiando le abitudini.
In pratica:
- farsi coinvolgere negli aspetti finanziari della famiglia
- partecipare agli incontri con i consulenti
- frequentare la propria banca, porre domande e pretendere di essere ascoltate
- imparare la terminologia finanziaria
- leggere, fare ricerche, informarsi e costruire una base di conoscenze generali ( il web è pieno di materiale)
- consultare un educatore finanziario e un consulente per definire obiettivi e strumenti adeguati
- pretendere di gestire le proprie finanze in autonomia
- smettere di detenere il proprio capitale in contanti e investire. Ovvero fare il “salto”! Siamo brave, intelligenti e capaci: non manca nulla per il successo
E poi?
Fare la cosa che sappiamo fare meglio: pianificare
- Fare budgeting
- Tenere un bilancio familiare aggiornato
- Fissare obiettivi nel breve, medio e lungo temine
- Spostare le abilità di pianificazioni sull’intero ciclo della vita. Imparare come mantenere costante la capacità di spesa e risparmio nell’arco della vita.
Tutto questo è sufficiente?
No.
Le nuove generazioni e la riduzione del divario negli investimenti
Imparare a gestire le proprie finanze, investire e conquistare il mondo della finanza non serve a nulla se la generazione successiva deve scontrarsi con gli stessi limiti della precedente.
Trasmetti le tue conoscenze ai tuoi figli!
Fai in modo che le conversazioni finanziarie non siano tabù in famiglia. Le ragazze, soprattutto, devono prendere confidenza con l’argomento e imparare che è una parte importante della vita che non possono ignorare o delegare.
Fortunatamente le giovani donne, oggi, sono finanziariamente più istruite e più pronte a prendere parte a questo mondo tradizionalmente maschile.
Ma il cambiamento va sostenuto nel tempo.
Il ribaltamento dello status quo si pianifica in famiglia attraverso l’esempio e la condivisione. Insegnare alle nostre figlie come raggiungere l’indipendenza e l’autonomia economica diventa prioritario. Ed è un nostro preciso compito.
L’unico modo per farlo efficacemente è imparare a investire.
Semplicemente. Noi per prime.
Trasmettendo sicurezza e consuetudine.
Conclusioni
I soldi non fanno la felicità.
Ma sono indispensabili per ridurre il gap di genere ed essere economicamente autonome.
Ma anche raggiungere l’indipendenza.
Soprattutto per appropriarci di quel mondo erroneamente ritenuto maschile.
Il gender investing gap ci mostra come questo traguardo sia ancora lontano.
Tuttavia ci dice anche che possiamo fare molto per ridurre più velocemente tale divario.
Se non possiamo intervenire fattivamente sulla differenza salariale e sui processi decisionali politici ed economici, possiamo mettere in campo azioni autonome importanti.
- Cambiare atteggiamento e abitudini di fronte alla gestione del denaro
- Esigere autonomia e istruzione finanziaria
- Acquisire consapevolezza e sicurezza
- Investire e gestire in prima persona le nostre finanze
- Istruire e sostenere le nuove generazioni nel loro percorso di alfabetizzazione finanziaria
Questa è la chiave per avvicinare il mondo della finanza alle donne e contribuire a ridurre al minimo uno dei divari più significativi fra uomo e donna: il gender investing gap.
Tu cosa ne pensi?
Lasciami le tue opinioni nei commenti qui sotto e non dimenticare di continuare a leggere il mio blog!
Ciao Emi, articolo davvero interessante. Sono completamente d’accordo sul binomi donne e investimenti. Noi donne siamo davvero portate per questo tipo di attività, siamo bravissime in tantissimi cose, la pianificazione e tutto il resto quindi questo articolo mi è piaciuto davvero tantissimo! Bisogna divulgare il messaggio e far capire alle donne che siamo forti!
Grazie Jessica!
Il tema della disparità di genere mi sta davvero molto a cuore e penso che si possa fare molto, soprattutto attraverso l’educazione finanziaria, per colmare quelle lentezze o lacune che la legislazione ancora lascia. Insomma penso sinceramente che dobbiamo prima di tutto noi appropriarci degli spazi che ci competono e poi esigere che ci vengano riconosciuti.
Grazie ancora per il tuo riscontro
Emi