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Copertina azzurra con scritte bianche e nere di The Productivity Project

Spesso parlo della regola del 3 ( non quella matematica del 3 semplice, giammai!) ma il metodo di cui parla Chris Bailey nel suo ” The productivity Project” per ottimizzare l’organizzazione ed essere più produttivi, è davvero incredibile.

Quindi, non potevo non parlare anche di questo libro e questa non sarà la solita recensione che trovi sul mio blog!

Tradotto in 11 lingue, si tratta di un volume di circa 300 pagine, comparso sulle scene qualche anno fa, nel 2016, per la casa editrice Piatkus.

Fin da subito è diventato un vero e proprio punto di riferimento sull’argomento, sia per il suo stile fresco e scorrevole, sia per il fatto che Chris Bailey, l’autore, racconta la sua esperienza durante un intero anno in cui ha sperimentato personalmente quante più tecniche possibili per trovare, alla fine le cose che davvero funzionano.

Vediamo subito tutto nel dettaglio.

Il contenuto

Essendo una guida, non si può parlare di una vera e propria trama.

Anche se trattandosi dell’esperienza personale dell’autore, non si fa fatica a percepirlo come un racconto.

Ed è divertente immaginare l’autore mentre affronta i suoi più strani esperimenti di produttività e trae lezioni interessanti dai risultati.

Infatti, questo libro è il risultato delle avventure durate un anno, quello immediatamente dopo il diploma, vissute da Chris Bailey, che lo hanno portato a “distillare”, letteralmente, le 30 best practice , migliori pratiche per dirla all’italiana, capaci di aiutare tutti a diventare più capaci.

Sotto molti aspetti.

Ecco alcune chicche che troverai nel libro

  • Come rallentare per essere più focalizzati sul lavoro
  • Imparare ad eliminare ciò che non è davvero importante e lasciare spazio ad altro
  • Come “distrarsi dalle distrazioni” per rimanare focalizzati
  • La regola del 3 per portare a termine con successo i compiti fissati
  • Come evitare di procrastinare

e molto altro… ma non ti svelerò nulla di più!

Seth Godin , l’autore del famosissimo “La mucca viola”, di questo libro ha detto

Here’s a book that promises, in the title, to pay for itself. And, the truth is, it will, in just a few days. And you’ll even enjoy the journey

Ecco un libro che promette, nel titolo, di ripagarsi da solo. E, la verità è che lo farà, in pochi giorni. E ti godrai anche il viaggio

Insomma, una garanzia.

Ma prima di continuare, se vuoi una recensione de “La Mucca Viola” non esitare a scriverlo nei commenti qui sotto.

Detto questo, seguimi nel prossimo paragrafo: ti spiegherò perchè vale la pena leggere questo libro.

Perchè leggere ” The Productivity project”?

Perchè è uno scrigno di perle di saggezza pratiche e accessibili che davvero puoi attuare fin da subito.

Traendo immediati benefici.

Troppo spesso infatti, ci troviamo al palo.

Confuse.

Senza aver chiaro che cosa fare.

Ecco, leggere qualche pagina di questa guida, può davvero toglierti da quella pessima sensazione e rimettere in moto la “macchina” in modo che funzioni meglio di prima.

Inoltre, il fatto che sia stato scritto da un ragazzo giovane, un blogger per l’esattezza, rende la lettura scorrevole e divertente senza mai annoiarti.

E ora, vieni con me che ti racconto che cosa mia ha colpito!

La mia opinione

“The Productivity Project” offre davvero tantissimo, e ciascuno può trovare la risposta che cerca. Per il suo problema specifico.

Per questo motivo l’ho amato fin da subito.

L’altra cosa che mi è piaciuta davvero tanto è il fatto che pur essendo una guida e, quindi, debba rispondere a determinati criteri, è un’inaspettata miscela fra ricerca, studio e sperimentazione pratica.

Il che rende la lettura piacevole, a tratti divertente, e adatta a tutti. Anche a chi non mastica l’argomento.

Pur mantendo un tono di voce autorevole e preciso.

Interessante il punto di vista sul come concepiamo il lavoro.

Ma anche il metodo per individuare ed eliminare definitivamente ( fin da subito) ciò che non è importante.

E soprattutto l’originale posizione sull’importanza del “dolce far niente”. Quella messa in pausa quotidiana che, secondo Chris Bailey, è l’origine delle idee illuminanti. Che lui chiama “Eureka Moments“.

Insomma un’enciclopedia di suggerimenti da provare e modificare per trovare il proprio giusto mix, trarre il meglio dal tempo a disposizione e migliorare la produttività.

Da gustare con un tè forte e robusto, un English Breakfast, perfetto anche con una nuvola di latte.

Per mantenere alta l’attenzione e non perdere nemmeno una parola.

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