
Una voce, all’improvviso, un fantasma, quello di Marguerite Duras, e un quaderno smarrito: “Marguerite mon amour” di Federica Lauto è un romanzo che seduce e travolge, trascinando in un viaggio fisico e umano attraverso i luoghi, la passione e i tormenti di una grande scrittrice.
La trama
Erica ha 30 anni ed è una cassiera in un supermercato di Grado.
Ha mollato l’Università ma ha un sogno: fare la scrittrice. Ogni giorno, dopo il lavoro, “pesta” sui tasti del computer e scrive delle sue scrittrici preferite in un blog che ha aperto da studente.
E, proprio grazie al blog, le viene offerta un’opportunità: scrivere una biografia sulla sua amata Marguerite Duras
(…) io conosco sì, Marguerite Duras e ho letto un sacco di libri suoi, ma non faccio la professoressa e neanche la biografa, sono solo una che legge tanto e vuole diventare scrittrice e a cui hanno offerto questa opportunità. E, io, questa opportunità, non voglio lasciarmela scappare.
Inizia così l’avventura di Erica e di Marguerite…
Perché nel frattempo, prima come voce e poi come fantasma, la scrittrice si è manifestata e ha una richiesta specifica: ritrovare un quaderno di appunti perduto, chissà dove, nei mille traslochi da una parte all’altra del mondo.
Da quel momento la vita di Erica e di Marguerite si intrecciano, in un viaggio denso ed epico che tocca tutti i luoghi, le luci e le ombre dell’autrice de L’Amante, libro scandalo che l’ha resa subito controversa e famosa.
Passando attraverso il rapporto conflittuale con la madre, la perdita del padre e del fratello prediletto, la violenza del fratello maggiore, la maternità desideratissima, la militanza nella Resistenza e l’alcolismo, la vita di Marguerite viene scandagliata in ogni suo anfratto.
Restituendo, con ogni episodio, il materiale che darà vita a tutti i suoi romanzi e scritti.
Fino alla morte, nel 1996, a Parigi.
Perché leggere “Marguerite mon amour” di Federica Lauto?
Immaginate di trovarvi in bilico su un ponte, sottile, sospeso fra realtà e sogno…
Questo ponte è la condizione in cui il confine tra ciò che Erica, la protagonista, percepisce e la realtà si dissolve, rivelando una dimensione nuova.
Anzi, una prospettiva nuova con cui apprezzare i libri di Marguerite Duras.
Una dimensione di passaggio che è al tempo stesso guida e laboratorio per comprendere fino in fondo le ombre, tante, i tormenti ( altrettanti) e la grande luce che le parole della scrittrice hanno portato nel mondo della letteratura francese contemporanea.
Il fantasma di Marguerite, passo dopo passo, accompagna Erica sul sentiero della sua vita dalla nascita in Indocina fino alla sua morte in Francia, alla scoperta delle sue personali lotte e del suo mondo fatto di luoghi, di creature che l’hanno incrociata, accadimenti più o meno improvvisi o voluti e grandi passioni.
Con una scrittura cristallina ed evocativa, Federica Lauto, intreccia emozioni, rimpianti, segreti, in un racconto vivo, reale, che si snoda tra percezione e realtà. Tra desiderio e dolore.
La mia opinione
“Marguerite mon Amour”, è un libro, una storia che cattura e incuriosisce fina dalle prime pagine, promettendo un’esperienza umana carica di pathos.
Confesso di essermi spesso sentita il terzo “in-comodo”, nel senso di quella che, “nel comodo” del suo divano, avvolta nella coperta preferita, si gode il film.
Perché questa è una storia che si svolge sotto gli occhi come una vecchia pellicola , dove i protagonisti sono i luoghi che hanno partorito Marguerite Duras scrittrice, ma da cui, qua è là, e piuttosto di frequente, compare, tridimensionale, la figura della DONNA dietro l’autrice.
Una donna che nella vita ha imparato a parlare con i morti e ad avere confidenza con il dolore, ma che da morta si improvvisa a parlare e a dirigere i vivi.
Trascinandoli da un capo all’altro del mondo alla scoperta dei segreti della sua esistenza, senza veli e con lo stile secco e tagliente che l’ha sempre contraddistinta.
Singolare, come in tutto questo, la ricerca del quaderno diventi presto un sottofondo e, invece torni, prepotentemente nelle ultime pagine, per mano dell’uomo, l’editore “esordiente”, che ha commissionato il lavoro ad Erica.
Insomma, questa è un’opera che racconta sì, una vita, ma che ha il dono di saper interrogare sulla vita e sulla morte.
Sui rimpianti e sulla forza dell’amore.
Una riflessione struggente sulle passioni e le battaglie interiori che definiscono l’esistenza di ognuno: ogni pagina emoziona e lascia un segno destinato a riecheggiare nella mente dei lettor*.
Un libro da leggere, ma soprattutto da vivere e custodire.