
Questo week end ho letto “La Piccola Farmacia Letteraria” di Elena Molini, uscito nel 2020 per Mondadori.
Scorrevole, leggero e divertente, ma anche delicato e ottimista, dettaglio non trascurabile, parla di medicine fatte di carta. E di sorellanza.
La trama
Blu Rocchini, una trentenne che condivide con le amiche un appartamento a Firenze, tira a campare con la libreria Novecento ( omaggio al libro di Baricco), dopo deludenti esperienze lavorative nel campo dell’editoria.
E con un passato con cui non ha ancora del tutto chiuso i conti.
Nulla sembra andare per il verso giusto.
Né dal punto di vista finanziario.
Né, tantomeno, sul fronte sentimentale.
Finché un giorno, quasi all’ora di chiusura, comparare nella libreria un misterioso uomo.
Elegante e compassato, d’altri tempi tanto da meritare il soprannome di “Grande Gatsby”, guida Blu verso un’idea che è già parte di lei, ma non ha ancora una forma precisa.
Nasce così, con l’aiuto della sorellanza di Via del Campuccio, la Piccola Farmacia Letteraria.
Il successo è immediato.
Fra interviste radiofoniche e televisive, Blu si trova a gestire il suo sogno diventato realtà.
Peccato che ora il suo pensiero sia ritrovare il Grande Gatsby con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non ha chiesto il numero di telefono.
Al centro di improbabili coincidenze e spericolati azzardi, riuscirà a raggiungere il traguardo?
Alla fine, una cosa le sarà chiara: i sogni sono più vicini di quanto si creda e basta solo saperli riconoscere!
Perché leggere ” La Piccola Farmacia letteraria”?
Perché è un libro delicato in cui la vera protagonista è la sorellanza.
E perché è, anche, la storia vera, ma romanzata, di come Elena Molini, l’autrice, ha fatto nascere la sua libreria a Firenze.
La storia di un viaggio profondamente umano nella vita di una giovane donna, come tante, che ha un sogno.
Ma che sembra aver perso il suo treno.
Cocciuta, non si arrende alle avversità quotidiane.
Si rimbocca le maniche, anzi i calzoni, e percorre a piedi quella strada.
Passo dopo passo.
Difficoltà dopo difficoltà.
Fino a raggiungere il suo traguardo.
Un libro in cui realtà e finzione svaniscono l’uno nell’altro creando una piacevole dissolvenza che ricorda un accattivante realismo magico all’italiana.
Dove, però, non mancano, l’ansia, la sottile e malefica sensazione di non essere mai abbastanza.
La paura.
Temi significativamente femminili, su cui l’autrice si sofferma con una carezza garbata. Cullandoli con le giuste parole.
La mia opinione
“La piccola Farmacia Letteraria” non è un romanzo perfetto.
Personalmente non credo tanto nelle coincidenze.
Ma considerare i libri come vere e proprie medicine che hanno il potere di cambiare il quotidiano, fa dimenticare queste trascurabili “imperfezioni”!
Così come la delicatezza con cui l’autrice accarezza il mondo femminile nel suo groviglio complesso di sentimenti, smarrimento e forza.
Una vera e propria cura contro il senso di inadeguatezza.
E l’insicurezza.
Il finale, un po’ inverosimile per i miei gusti, ha, però, il pregio di suscitare curiosità
Per come sarà il dopo .
Io lo sto già scoprendo, grazie al sequel “Piccola libreria con Delitto”, ma non ti svelerò nulla fino alla prossima recensione!
Un ultimo consiglio.
Questo è un libro da gustare in totale relax, Possibilmente accompagnato con un buon tè. Aromatizzato al cacao e peperoncino.
Avvolgente e riscaldante
Ma con quel pizzico di malia.
Perfetto per evocare l’incanto del realismo magico capace di inaspettati e surreali risvolti quotidiani.