
“l’istante largo” di Sara Fruner è la storia di un’artista anticonformista, un ragazzino geniale con la passione per le indagini e un passato buio, troppo scuro e ingombrante per essere ignorato.
Un libro di solo, si fa per dire, 288 pagine uscito nel 2020 per Bollati Boringhieri , in cui solitudine, scrittura e magia si intrecciano.
I legami spezzati nel passato hanno una nuova, inaspettata, occasione nel presente e, anche se la famiglia tradizionale ne esce un pò acciaccata, a vincere è lo spazio immenso dei sentimenti.
La trama
Macondo è un adolescente di 15 anni con un Q.I. strabiliante e 3 madri che non ha mai conosciuto.
Rocio è la nonna con cui Macondo vive: un’artista eccentrica, anticonformista e stralunata, muta a causa di una grave malattia che comunica scrivendo su un taccuino che porta sempre con sé. Appeso al collo.
Rocio è anche la depositaria dei segreti sulla vita di Macondo, ma è fermamente decisa a rivelarli solo quando il nipote compirà 18 anni. E li custodisce in una scatola in cima alla libreria.
Ma per Macondo 3 anni sono troppi e con qualche indizio raccolto qua e là nella nutrita e sgangherata compagnia di artisti della nonna, decide di partire alla ricerca del suo passato.
Come un detective e aiutato dalla sua migliore amica Bea, di cui peraltro è segretamente innamorato, intraprende un viaggio nel passato che lo porterà, alla fine all’ “istante largo”.
Quel dipinto, opera della nonna, che è è così parte integrante della su avita.
Riuscirà Macondo a recuperare i fili della sua esistenza?
A ricostruire i legami spezzati?
Perché leggere “L’istante largo” di Sara Fruner
Intanto, e va detto, è un libro bellissimo.
Lirico e poetico al tempo stesso, ma anche nuovo.
Scritto con un linguaggio insolito, amalgama stili narrativi molto diversi fra loro, dalle contemporanee mail, ai bigliettini dal sapore d’altri tempi ( impossibile non ricordare Matranna Ucria protagonista dell’omonimo romanzo di Dacia Maraini) fino ai ritagli di giornale, è un piccolo capolavoro di narrativa viva e pulsante.
Capace di un crescendo investigativo che obbliga a voltare pagina per sapere cosa accade dopo.
Poi è un percorso che va aldilà della ricerca di Macondo, e riporta al tema del viaggio che parte da un’istanza esterna per ripiegare sull’esplorazione di sé.
Facendo riflettere sulla necessità di cercare dentro le risposte alle proprie domande.
Infine è magico.
Perché è capace di far percepire la bellezza dell’istante largo, quell’attimo in cui l’illuminazione, la consapevolezza ti colpisce, allargando i confini della realtà
Un attimo, spesso doloroso, che divide l’esistenza fra un prima e un dopo.
E che, nonostante tutto, è in grado di donare la felicità più piena e vera.
Che cosa mi è piaciuto?
Il titolo, “L’istante largo”, dal sapore magico di sospensione del tempo, quando tutto è perfetto e, per un attimo, tutto va a posto.
E hai la sensazione di essere entrata nell’eternità.
La copertina, naturalmente, quando l’ho vista sullo scaffale della libreria.
Impossibile dire di no ad un capolavoro delicato e onirico ( come piace a me) della giovane illustratrice milanese Sofia Paravicini.
Ma il contenuto, quello sì che mi ha rapita definitivamente!
La presenza leggera e costante di uno dei miei libri più amati dell’adolescenza. “Cent’anni di solitudine ” di Gabriel Garcia Marquez, in versione contemporanea, non mi ha dato scampo!
Macondo, il riferimento non è casuale, le 3 madri sconosciute e Rocio l’artista bohemienne, muta ma con una capacità comunicativa senza limiti, raccontano una storia che è la faccia moderna di tutte le storie passate.
Che ti portano lontano, all’avventura, nella ricerca del tuo perché….
Non puoi non innamorartene!
E poi, come non amare quel coro di personaggi strani e stralunati, a volte fugaci apparizioni, ma tutti ben presenti, che vanno a costruire quella famiglia vera che tutti vorremmo avere?
Così Macondo cerca nel passato ciò che ha già nel presente, senza rendersene conto.
Esattamente come accade ad ognuno di noi. Costantemente alla ricerca di quel ” non si sa cosa” che non riusciamo a spiegare, ma che è già lì. Solo che non riusciamo a vederlo.
E come accade dalla notte dei tempi ai grandi cercatori di anime.
E, allora, il viaggio.
La ricerca.
Fino a quell’istante largo, unico e personale. Che cambia tutto e trasforma in un attimo l’esistenza in un prima e un dopo.
Un romanzo di illuminazione da leggere d’un fiato per scoprire che i legami spezzati di ieri hanno una seconda, inaspettata, possibilità oggi.
E se la famiglia tradizionale ne esce un po acciaccata, lo spazio della narrazione è lo spazio dei grandi sentimenti veri.
Della famiglia d’amore, quella che si costruisce giorno dopo giorno e va oltre i legami di sangue.
E che prende vita e può vivere solo nell’istante largo.