Un’isola alla fine del mondo, nel selvaggio sud del Cile, 10 donne ferite nell’anima e nel corpo, 3 mesi per curare e curarsi, questi sono gli ingredienti del libro scritto più di 20 anni fa, la cui modernità è perfetta anche oggi.
288 pagine che aprono una finestra sull’animo femminile, “L’albergo delle donne tristi” di Marcela Serrano è edito da Feltrinelli nel lontano 2001 con la traduzione di S. Geroldi, da leggere e far leggere anche agli uomini.
La trama
Floreana è una donna colta e famosa ma piena di insicurezze.
E scarsissima autostima.
Su consiglio della sorella approda nella remota isola di Chiloè, nel Sud del Chile, dove ad attenderla c’è un singolare rifugio per donne emotivamente e fisicamente ferite.
Ha a disposizione 3 mesi per confrontarsi con sè stessa e con le altre 9 ospiti, capire la radice dei suoi mali e riprendere in mano la sua vita.
Nel suo percorso si scontra con i fantasmi sopiti della sua vita e con il dolore delle altre.
Con il senso di abbandono che non l’ha mai abbandonata e con le ferite sepolte nelle scelte superficiali.
Ma presto si rende conto che le altre non bastano.
Che per ritrovarsi deve confrontarsi con l’altro sesso.
Il medico dell’isola Flavian, anche lui superstite, rifugiato e in fuga dal suo passato ingombrante.
E’ attraverso le schermaglie quasi amorose con l’uomo che le fa da specchio, che Floreana incontra e si scontra con le sue ambivalenze e trova, finalmente, il coraggio di affrontarle.
Riuscirà, Floreana, alla fine a tentare il suo riscatto?
Perché leggere “L’albergo delle donne tristi”?
Intanto perché è un invito alla spontaneità e al coraggio di mettersi in gioco!
E poi perché è una storia che parla di paura.
Paura di andare avanti, ma anche di tornare indietro.
Paura di tentare e anche di restare immobili e perdere l’occasione.
Racconta di insicurezza e scarsa autostima.
E dell’istante buio, che ognuna di noi si trova o si è trovata ad attraversare, con il terrore di non farcela e la consapevolezza che l’unica opzione possibile è rischiare.
Ma che non ti fa sentire sola!
Insomma è un libro da leggere perché una riflessione lucida sull’esistenza, raccontata con sensibilità femminile, e sulla necessità di mettersi in gioco sempre.
Un’inno all’anima della donna, complesso e … pieno di complessi, ma con un coraggio nascosto capace di affrontare qualsiasi cosa.
E rinascere ogni volta.
Perché ogni situazione è migliorabile e noi donne lo sappiamo bene!
La mia opinione
” L’albergo delle donne tristi ” è il libro di Marcela Serrano che ho amato di più
Letto e riletto.
Rmuginato.
Sottolineato.
E’ anche quello che ho trovato più difficile da recensire.
Per il tema.
Anzi per i temi: le donne, la presa di coscienza, l’esistenza, la difficoltà del ruolo femminile nella società contemporanea, la diversità., l’autostima, l’insicurezza….
Non è un romanzo facile. Perché non sono facili le emozioni che racconta e perché è una storia che ti cambia dentro.
Non importa quante volte lo leggi.
Ogni volta, è diverso.
Sei tu ad essere diversa e diverso è lo sguardo, l’olfatto, il tatto, il gusto con cui lo asspori.
Sì, perché questo è un romanzo polisensoriale, dove la natura selvaggia, i suoi profumi, il gusto del cibo, si mescolano alle emozioni.
Fanno loro da specchio.
Ed è cos’ che va letto.
Con tutti e 5 i sensi.
Che cosa mi ha lasciato?
Consapevolezza.
Della complessità e della necessità di accettarla.
Di non essere sola.
Della necessità dell’isola personale. Quel luogo privato, in cui riunirsi con sé stesse, ridiscutere le proprie priorità, rimettere insieme i pezzi, lontana dal rumore di fondo della vita quotidiana.
Insomma un libro per donne, scritto da una donna, da leggere, assolutamente, e da far leggere a figli e compagni!