Può una libreria, sperduta nelle campagne inglesi, sull’orlo del fallimento, cambiare la vita di una londinese sempre in bilico su tacchi vertiginosi?
Per saperlo, leggi “La libreria delle storie rimaste” di Manuela Chiarottino, 210 pagine di stravaganze, dolcetti e fusa a profusione!
La trama
A Bibery, un paesino di poche anime sperduto nella campagna inglese, c’è una libreria molto speciale, con una lunga storia.
La proprietaria è un’anziana signora, Emily, che ama cucinare dolci e vive con i suoi 4 gatti dai nomi letterari: Shakespeare, Edgard Allan Poe, Byron e la bellissima Jane Austen.
Nella caotica Londra, invece, vive una giovane donna, Amabel, fobica e strizzata in tailleur cittadini, In bilico sui suoi tacchi vertiginosi è appena stata licenziata dalla boutique in cui lavora.
Emily e Amabel non sanno ancora che le loro vite sono destinate ad incrociarsi….
Soprattutto Amabel non ha in progetto di trasferirsi in campagana!
Ma si sa….
Necessità virtù!
E quando legge l’annuncio di Emily, attirata dalla possibilità di un alloggio, decide di accettare la sfida.
Anche se la sua più grande paura sono proprio…. i libri!
Ad attenderla, oltre alla stravagante vecchietta e un’affascinante libreria piena di segreti, c’è un coro di personaggi strani e divertenti.
Pronti a coinvolgerla nella nuova vita.
Ma Bibery può bastarle?
Può davvero vivere in un posto pieno di libri, sempre sull’orlo di una crisi?
E, ancora, riuscirà a risollevare le sorti della libreria?
Perché leggere “La libreria delle storie rimaste” di Manuela Chiarottino?
Perché è una storia originale, dolce e divertente.
Che si legge con gusto e piacere.
Scorrevole e coinvolgente, con un pizzico di mistero, è il classico libro da divano, la domenica pomeriggio. Per un viaggio in luoghi diversi sulle ali delle parole.
Tra biscotti pronti a cambiare sapore a seconda di chi li mangia, torte, libri, gatti e segreti, il racconto prende vita e non è raro trovare citazioni e qualche perla di saggezza
Il tutto condito da sorrisi e qualche incontro inaspettato.
La mia opinione
“La libreria delle storie rimaste” è un bel romanzo leggero.
Da leggere tutto d’un fiato, una domenica pomeriggio pigra. In pigiama.
Dispensa ottimismo e fa venire voglia di soffici torte.
Ma non manca di qualche insegnamento, per chi lo vuole cogliere.
Come ad esempio l’importanza delle cose semplici, della gentilezza e della cura degli altri. Soprattutto la sospensione del giudizio.
Un pò “up-lit”, parla di una donna che vive al margine di se stessa, facendo un lavoro che non ama, mal pagato, sempre in bilico con i soldi ( come sui tacchi), fobica all’inverosimile, che nella pace di un luogo remoto, poco alla volta riscopre il mondo che la circonda.
E’ anche un po romanzo romantico.
Un mix ben riuscito che regala una storia originale, in cui i veri protagonisti sono le cose dimenticate, storie abbandonate, orfane e senza una casa curate dalla stravagante Emily e da 4 gatti, che invita a rivalutare l’altruismo e l’amicizia.
Insomma, perfetto se cerchi un libro che ti aiuti a prendere la vita con un pizzico di leggerezza senza, però, scadere nella superficialità.