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Copertina del libro niente caffè per Spinoza. Una ragazza con un vestitino rosso in bilico su un pila di libri mentre si tende, sicura, verso una nuvola di vecchie chiavi,

Se ti aspetti un mattonoso trattato di filosofia, beh, hai sbagliato!

Niente caffè per Spinoza”, di Alice Cappagli edito da Einaudi e pubblicato nel 2019, è un racconto che si snoda in 278 pagine, capaci, letteralmente, di scorrere come acqua fra le dita.

E mai prima di questo libro, la filosofia, è sembrata così vicina alla quotidianità.

Anche quella tradizionalmente difficile e lontana. Per soli addetti ai lavori.

E’ così che Maria Vittoria, fra una zuppa di lenticchie e una corsa al mercato impara ad apprezzare Epitteto.

Il quale, pur essendo vissuto nell’Antica Grecia, ha una risposta ad ogni suo problema.

E anche Sant’Agostino, che la soccorre nel momento più buio.

Senza dimenticare Pascal che l’aiuta nella traversata verso le decisioni più importanti.

Anzi.

Proprio lui, grazie al Professore, le fornirà la chiave giusta per aprire quella porta in grado di cambiare il paesaggio della sua vita.

Ma su tutti, Spinoza.

Lui, con tutta la sua complessità, volteggia leggero sulla quotidianità di un vecchio professore di Filosofia cieco e della sua nuova governante, Maria Vittoria, mescolando semplicità e profondità. Creando Armonia e leggerezza.

Con una punta di ironia mordace tipica dei livornesi:

Chi immagina affetto da Tristezza ciò che ha in odio si allieterà; se lo immagina affetto da Letizia, si rattristerà, e ambedue questi affetti saranno maggiori o minori a seconda che l’affetto contrario è maggiore o minore nella cosa che ha in odio. ( Baruch Spinoza)

(…)

– Ma non è quello che si è beccato la maledizione , lui è tutti quelli che gli tenevano bordone? –

– Esattamente – rispose il Professore

– Allora niente caffè per Spinoza! – sentenziò Maria Vittoria

(…)

Aurora si tappò la bocca – Pericolosissimo saper pensare!- gridò

Così fra zucchine, caffè bevuti di nascosto e letture, lui le insegna che nei libri può trovare le risposte di cui ha bisogno per riordinare. Lei, invece, che la filosofia trova spazio nelle piccole cose.

A poco a poco i due diventeranno complici, aiutandosi a vicenda nei rispettivi viaggi.

Con naturalezza.

E quando tutto sembrerà arrivato al capolinea per entrambe, ognuno a modo suo, si spalancherà ai loro occhi un mondo nuovo.

Un’opportunità.

Un traguardo sognato, ma inaspettato.

Perché leggere ” Niente caffè per Spinoza”?

Perchè tutti siamo responsabili della forma che diamo alla nostra felicità.

E questo libro contiene tutta la felicità delle piccole cose che segnano ogni giorno della vita.

Oggetti.

Fotografie sbiadite.

Quaderni.

Piccoli frammenti di vissuto ….

Da conservare sparsi qua e là, in scatole o sacchetti. Ma sempre a portata di mano per non dimenticarsene.

Perché è un’inno all’importanza di conoscere , sapere, per essere liberi.

Dal marito idiota e criminale incapace di Maria Vittoria, alla nullità che circonda la sua vita.

E perché è una storia dolce e amara.

Vera.

Di quelle fatte di quotidiano, in cui è facile riconoscersi e con le quali è facili simpatizzare.

La mia opinione

Amore a prima vista.

Di quelli che ti fanno battere il cuore.

E per i quali non vedi l’ora del prossimo incontro.

Con i suoi personaggi ben definiti. tutti. Anche quelli che parlano 3 volte in 278 pagine. Ma che, comunque, ad ogni apparizione donano un pezzetto di sé stessi. In un silenzioso racconto percepibile attraverso singole battute.

E con i filosofi le cui citazioni, luccicanti sassolini, mostrano la strada del ritorno verso sè stessi.

Un’esortazione a non smettere mai di farsi domande e a cercare sempre le risposte.

Un libro intenso.

Umano.

Normale.

Benedetto dal grande pregio di ridare alla filosofia la sua vera dimensione “terrena” e a noi l’opportunità di prendere in mano nostra esistenza.

Indimenticabile.

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