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Copertina del libro le ragazze dell'atelier dei profumi con copertina chiara su cui sono disegnante due donne in abiti inizio novecento. Sullo sfondo un'antica profumeria con grande vetrate in legno e tenda a sbalzo chiara in un palazzo d'epoca

” Le ragazze dell’atelier dei profumi” racconta la storia (vera) di donne vincenti e della nascita delle profumerie Douglas, gli store più famosi e longevi del luxury beauty.

Scritto da Charlotte Jacobi, pseudonimo della combinazione dei talenti di Eva-Maria Blast, giornalista e scrittrice, e Jørn Precht, docente e sceneggiatore, pubblicato dalla Casa Editrice TRE60 nel 2021 con la traduzione di Irene Abigail Piccinini, ha venduto oltre 80.000 copie in Germania prima di diventare un grande successo internazionale.

La trama

Quel giorno è il 1° Luglio 1910.

E’ un venerdì caldo ad Amburgo.

In Neuer Wall, che è una delle vie più prestigiose della città, ci sono 3 donne: Berta Kolbe, Marie e Anna Carstens.

Stanno togliendo la carta velina dalle vetrine di un negozio.

Fuori si accalca una folla di almeno 100 persone .

Le sorelle Carstens stanno per realizzare un sogno ed entrare per sempre nella storia e nelle abitudini femminili.

La prima delle innumerevoli Profumerie Douglas sta per essere inaugurata.

Ma da dove viene questa intuizione geniale?

Marie Carstens ha 11 anni quando incontra per la prima volta Berta Kolbe, moglie di Gustav titolare della ” Saponeria Douglas”.

Berta sorpresa dalla curiosità di Marie la introduce al mondo dei profumi.

Anni dopo, vedova con un grande fiuto per gli affari e alla guida dell’impresa del marito, coltiverà la passione di Marie che diventerà ben presto il sogno di aprire una profumeria.

In lotta contro la società maschilista e i pregiudizi, le tre donne viaggeranno da Parigi a Bruxelles attraverso tutte le novità.

Incontreranno Coco Chanel e i grandi maestri profumieri dell’epoca.

E, fra grandi passioni, brucianti delusioni, nel 1910 inaugureranno con successo la prima delle Profumerie Douglas.

Fragranze, arte, musica, letteratura, passioni, tragedie e tanta disobbedienza faranno di questo piccolo negozio il punto di riferimento culturale di Amburgo, trasformandolo, negli anni, nell’impero della bellezza che è oggi.

Alla loro morte, altre due sorelle, Herta e Lucie Hardes, loro figliocce, raccoglieranno l’eredità delle Carsters traghettando l’atelier attraverso la Seconda Guerra Mondiale verso il nostro mondo.

Perché leggere “Le ragazze dell’Atelier dei Profumi”?

Il mondo è quello dei primi anni del ‘900: il 1910 per la precisione.

Anni complessi in cui tutto sta cambiando.

Sarebbe troppo facile dire che siamo alla vigilia della più grande catastrofe bellica di tutti i tempi. E che si vive la sfrenatezza forzata di chi sa che tutto sta per finire.

In Russia ci sono gli zar, in Germania l’Impero Tedesco e in Francia la Terza Repubblica.

L’Italia è guidata da Giovanni Giolitti.

Il mondo è attraversato da scioperi, rivoluzioni e grandi fermenti culturali.

Le suffragette, in Inghilterra, sono lontane dal diritto di voto per le donne.

Eppure tutto sta cambiando e il mondo femminile sta facendo i primi passi verso la libertà.

Coco Chanel apre il suo atelier al 21 di Rue Cambon a Parigi, mentre le donne si liberano finalmente del corsetto e indossano i pantaloni.

Madame Decourcelle ottiene la licenza per guidare i taxi e i dirigibili Zeppelin inaugurano il primo servizio trasporti aereo per passeggeri.

L’omosessualità è ancora considerata un’aberrazione ma, soprattutto a Parigi, è tollerata.

Il progresso e la rottura investono tutti campi, dall’arte alla musica, dalla letteratura ai costumi e alla politica.

“Le ragazze dell’atelier dei profumi” è un libro di 448 pagine in cui l’artificio letterario e la storia vera intrecciano la marcia delle donne verso l’affermazione. In un affresco magico e coinvolgente.

Dalla prima all’ultima pagina.

La mia opinione

Un libro imperdibile!

Scorrevole, accattivante, mai noioso o banale, racconta di vicende personali su un’importante sfondo di fatti storici fondamentali.

Rendendo il racconto un’epopea al femminile.

Ci sono, infatti, storie che vanno oltre la storia. Oltre i protagonisti e chi sta loro intorno.

Perché avvengono in un momento particolare in cui il mondo sta cambiando e perché quella storia è una sforbiciata tagliente a un passato che è ancora presente.

Un taglio netto che fa capire a tutti, per la prima volta, che l’oggi è diverso da quello che crediamo e il progresso sta avanzando inesorabile.

Fa capire che c’è un prima e un dopo e che tutto, da ora in poi, sarà diverso.

D’altra parte ogni epoca ha le sue storie, tragiche o emozionanti, che ci cambieranno per sempre.

Questa è una di quelle.

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4 commenti

  1. Ciao Emi, wow che articolo! Mi piacciono un sacco questi articoli dove si parla di donne forti che hanno lasciato qualcosa di importante. Non conoscevo questa storia e l’ho trovata davvero di ispirazione. Darò sicuramente un’occhiata al libro che citi nell’articolo. Spesso dovremmo fermarci e guardare indietro per prendere spunto da queste donne forti. Grazie mille per aver condiviso questa storia.
    Un bacio Jessy

    1. Ciao Jessica,
      hai colto esattamente il mio intento! Guardarci indietro per vedere quanta strada abbiamo fatto e trovare la forza di percorrere quella che resta, insieme e determinate, verso i nostri obiettivi personali e collettivi. Sono certa che troverai questo libro una bella fonte di ispirazione.
      Grazie e mille
      Ci “vediamo” al prossimo post
      Emi

  2. Buonasera Emi.
    Che storia bellissima.
    La tenacia, la determinazione, la forza delle donne è qualcosa di fantastico e la storia, appunto, c’è lo insegna.
    Un vero spunto per tutti, in un mondo che anche se moderno e avanzato, spesso, lascia ancora indietro l’affermazione femminile.
    Un caro saluto.
    A presto.

    1. Ciao Martina,
      grazie e mille!
      Ho trovato in questo libro un esempio delle tante storie di donne straordinarie, valorose, da cui prendere spunto per non mollare nella nostra marcia verso l’autonomia e l’indipendenza.
      Grazie per aver condiviso questa riflessione con me
      A presto
      Emi

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