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Giovane donna non bianca in maglietta bianca con calzoncini cachi e camicia a quadri annodata in vita che balla sullo sfondo del cielo azzurro. Come avrebbe voluto Cenerentola

Sei sicura che lo scopo di Cenerentola al ballo fosse quello di incontrare il Principe Azzurro?

So cosa stai dicendo: “L’abbiamo sentita e raccontata almeno un centinaio di volte! Nessun dubbio! Cosa ci sarà mai di nuovo da dire?”.

Hai ragione: tutte noi abbiamo negli occhi lo splendido cartone della Disney con cui siamo cresciute.

Ma, e c’è sempre un ma, è solo una delle oltre 300 versioni di questa fiaba e quasi mai, il principe è l’obiettivo della nostra eroina: piuttosto un “effetto collaterale” delle sue scelte!

Sei curiosa?

Andiamo.

I mille volti di Cenerentola

Etera nell’antico Egitto, indossa anche magnifici occhi orientali e piedi minuti nella versione cinese con il nome di Yeh Shen.

Ma è anche Zezolla la Cenerentola verace di Basile.

Per approdare in Francia nella penna di Perrault , fino a raggiungere, nel cuore della Germania, i fratelli Grimm.

In tutte le versioni Cenerentola è tutt’altro che una ragazza mesta e sottomessa: Zezolla uccide la matrigna, Rodopi l’etera è una donna colta e influente e Aschenputtel dei Grimm racchiude un universo di donne disobbedienti e fiere che hanno attraversato, nutrendoli, la vita dei Grimm.

Gia’ perchè i 2 piccoli Grimm, primi di 6 figli, hanno beneficiato di cure amorevoli della madre e della balia, ma anche della zia Juliana, vedova indomita e colta, che ha insegnato loro a leggere e scrivere quando ad occuparsi di ciò erano solo precettori uomini.

Alla morte del padre è un’altra zia, autonoma, indipendente e lavoratrice, che si fa carico loro istruzione.

E, quando restano definitivamente soli, è Charlotte, la loro unica sorella a prendere, suo malgrado, le redini della famiglia. Non è felice e, spesso, si nasconde a casa dei vicini dove il venerdì si organizzano salotti culturali. Disobbediente e scaltra, per non perdere il privilegio conquistato, coinvolge i fratelli nelle serate a casa Wild.

Ecco: Charlotte, Zia Juliana, la zia di Marburgo, che non si piegano alle attese della società dell’epoca, delineano le caratteristiche che saranno di Cenerentola

Indipendente e volitiva, va al ballo per… ballare!

Una storia che, lungi da quella che conosciamo noi, racconta di una giovane valorosa capace di decisioni audaci che cambiano il suo destino.

I fratelli Grimm e la storia di Aschenputtel

Nella fiaba originale dei fratelli Grimm Ascheputtel, Cenerentola in tedesco, non se la passa così male.

Anzi.

Non è disperata e, soprattutto, sa cavarsela benissimo da sola.

Possiede un albero di nocciolo magico, uccellini fatati, i suoi soldati, e, udite, udite, la capacità di rendersi invisibile!

E’ anche l’addetta al focolare.

Particolare importantissimo per questa narrazione.

Che ci riporta indietro nel tempo, nell’Antica Roma dove quest’importante compito era affidato alle Vestali.

Donne potenti e inviolabili alle quali era concessa la libertà di muoversi dove e come volevano, di possedere un patrimonio, e, soprattutto, di emanciparsi dalla patria potestà.

In una parola: erano le uniche donne libere dal potere maschile.

Tutto questo è Aschenputtel, e ne è consapevole.

Ma è anche giovane e affamata di vita.

Vuole vivere, divertirsi e sperimentare.

Così decide ( il verbo non è scelto a caso) di “imbucarsi”, letteralmente, al ballo Reale: per ballare e divertirsi tutta la notte.

Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di farlo.

Non si ferma davanti al divieto della matrigna ( che ha capito benissimo quanto potente è Cenerentola), ai suoi abiti umili e alle cattiverie delle sorellastre.

Salda e cocciuta si conquista il suo diritto a ballare.

Ma la serata di festa ha in serbo per lei un imprevisto.

Un inciampo.

Non si sa come, nel breve volgere di pochi giri di valzer, il principe si innamora di lei, diventando un ostacolo sulla via della libertà.

Ormai la serata è bella che rovinata!

Non resta che sfuggire da quell’impiastro prima che sia troppo tardi.

Così Cenerentola fugge.

A rotta di collo

Si nasconde al suo inseguimento rendendosi invisibile.

Altro che fine dell’incatesimo!

Non vuole essere né trovata né riconosciuta.

Non ha bisogno del principe, ha bisogno di libertà e divertimento!

Ma l’impiastro è cocciuto e la trova.

Le chiede la mano.

Cenerentola non è proprio felice, come Charlotte Grimm, ma non può forzare la mano.

Vorrà dire che ci penserà dopo a mettere le cose al posto giusto!

Infatti, quando, poi, diventerà inevitabilmente Regina, sarà una sovrana temuta, dotata di poteri soprannaturali, e manterrà il suo piglio indipendente e consapevole (povero principe, forse, è il caso di dire!)

Altro che fanciulla mesta e timida!

Forse, in apparenza, ma dentro donna forte e volitiva come molte altre protagoniste delle favole dei Grimm.

Quale insegnamento trarre?

La prima cosa che mi viene in mente è che nemmeno Cenerentola voleva accollarsi un principe, anche se di pura razza…!

Ma, opinioni personali e scherzi a parte, quello che si ricava è un monito importantissimo.

Se la strada delle donne verso l’ indipendenza è ancora lunga, viene da lontano e lontano è destinata ad andare.

Percorrerla tutte insieme, è meglio e, come mi ha insegnato qualcuno, “senza fretta ma senza sosta”!

Con determinazione.

Ancora una domanda, prima di concludere…

Ma perché il Principe Azzurro si chiama così?

Io mi sono raccontata una versione tutta mia, ma questa è un’altra storia. Che, forse, se vuoi, un giorno ti racconterò….

Ma tu?

Hai, anche tu, la tua versione dei fatti?

Se ti va, scrivilo nei commenti qui sotto

E non dimenticare di continuare a leggere il mio blog

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